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Lavaggio e protezione delle scritte sul vetro delle valvole termoioniche usate

Tecnica del lavaggio delle valvole classica

Capita spesso di venire in possesso di valvole usate che hanno passato gran parte della propria vita su apparati sporchi e coperti di polvere magari in locali fumosi. In molti casi le valvole sono talmente incrostate che è necessario pulirle.
Il metodo migliore per pulire le valvole con involucro in vetro è immergerle in acqua e sapone liquido (di quello per lavare le mani) oppure del detersivo sgrassante per piatti. Per rimuovere le incrostazioni è necessario a volte agire in modo più energico del semplice strofinamento usando uno spazzolino da denti con setole medie.

L'unico inconveniente è che rischiamo di rimuovere anche le scritte presenti sulle valvole. A questo proposito si fa presente che sulle valvole le scritte sono realizzate in due metodi: per mascheratura e sabbiatura e in questo caso non andranno via mai, per stampaggio con inchiostro e in questo caso sono molto fragili anche perché l'inchiostro viene "cotto" dal calore della valvola. Per andare relativamente sul sicuro occorre coprire le scritte con del nastro adesivo trasparente che verrà poi rimosso al termine del lavaggio. Può succedere che la scritta rimanga attaccata al nastro adesivo. Ci sono scritte che non possono essere salvate!!

Valvola termoionica dopo la pulizia
Valvola termoionica dopo la pulizia

Alla fine le valvole verranno asciugate con un asciugacapelli per essere sicuri che ogni traccia di umidità sia sparita. Il risultato finale è ottimo, la valvola oltre che tornare al suo antico splendore trasmette meglio il calore e si raffredda meglio durante l'utilizzo.

Discorso diverso quello della pulizia dei reofori (contatti elettrici) alla base dello zoccolo che possono essere puliti per abrasione, utilizzando una spazzola metallica collegata ad una mini-fresa (tipo dremel per intenderci) oppure utilizzando sempre lo spazzolino da denti con un blando abrasivo, per esempio il bicarbonato di sodio in polvere. Sconsigliamo di usare un acido per la pulizia e, nel caso, procedere alla neutralizzazione dello stesso con bicarbonato di sodio al fine di evitare nel tempo la corrosione dei contatti. Alla fine queste parti metalliche in rame o leghe dello stesso metallo essendo suscettibili di ossidazione vanno protette con un olio per contatti elettrici.

Valvola 6gy5 prima della pulizia Valvola 6gy5 dopo la pulizia

Nella foto in alto una valvole 6gy5 prima della pulizia, smontata dal circuito di una televisione a valvole degli anni '60. Si noti la spessa coltre di sporco sedimentato negli anni e perfettamente adeso alla superficie esterna del vetro.

Nella foto in alto una valvole 6gy5 (la stessa valvola nella foto a sinistra) dopo la pulitura (e il raddrizzamento dei piedini che si erano storti nell'operazione di smontaggio dallo zoccolo). Si notino le due metallizzazioni all'interno sulla superficie laterale dovute al "getter" che in questa valvola non può essere messo nella parte superiore in quanto c'è l'elettrodo collegato all'anodo.

6dq6a pentodo general electric particolare della scritta sabbiata sul vetro 5y3 doppio diodo rettificatore di potenza particolare della scritta stampata sul vetro 6dq6b Rca tetrodo a fascio di potenza particolare della scritta stampata sul vetro

Scritta realizzata per mascheratura e sabbiatura, praticamente eterna. Il costo è l'unica controindicazione. In genere impiegata in valvole di pregio. Facilmente riconoscibile dalle classiche lettere interrotte da spazi che servono per rendere consistente la maschera impiegata.

Sigla stampata con inchiostro, durata limitata per effetto del calore e poco resistente alla pulizia. In genere veniva prodotta con uno stampo.

Altro esempio di sigla stampata. L'inchiostro ha ceduto in diversi punti ad opera del calore prodotto e del tempo. La valvola è ovviamente stata usata.

Tecnica della bollitura delle valvole sporche e incrostate in acqua distillata

Questa tecnica prevede che le valvole vengano immerse in acqua distillata e che vengano bollite per alcuni minuti nella stessa.
Questa tecnica è molto efficace per rimuovere lo sporco senza danneggiare la vernice che resiste a ben altre temperature.
E' adatta alla valvole completamente in vetro, in questo caso si evita che l'acqua si infiltri negli zoccoli diventando poi problematico toglierla.
Si può utilizzare su valvole con zoccolo in bachelite solo se si dispone di un essiccatore o di un forno per asciugatura.
Per la parte riscaldante io in genere uso un barattolo di vetro pieno di acqua distillata in cui sono immerse due resistenze di potenza (50W cadauna).
In questo modo si possono bollire le valvole senza problemi con un semplice alimentatore.
La vera azione detergente sulla valvola viene svolta dal vapore che si sprigiona durante la bollitura.
Una volta bollite per una ventina di minuti occorre aggiungere altra acqua distillata per raffreddare il tutto e poi delicatamente rimuovere i residui più resistenti di sporco con una spugnetta.
L'acqua distillata si usa per evitare le incrostazioni di calcare che si formerebbero sul barattolo e sulle valvole con l'acqua comune di rubinetto.
Se proprio non avete acqua distillata e volete a tutti i costi utilizzare l'acqua di rubinetto aggiungete alla fine della bollitura un po' di aceto per sciogliere il calcare.

Pulitura con ultrasuoni

Le macchine lavatrici ad ultrasuoni sono impiegate soprattutto nel campo della gioielleria per la pulitura di collane e bracciali, tuttavia possono essere anche impiegate per la pulitura di schede elettroniche e valvole.
In genere hanno un contenitore in acciaio che deve essere riempito di acqua demineralizzata e del tensioattivo specifico (per rimuovere grassi e oli).
Alcune versioni che sono da preferire hanno il contenitore del liquido riscaldato da un resistore per unire l'azione del calore a quella degli ultrasuoni. In genere su polvere e incrostazioni l'azione lavante è molto buona.
Il costo di queste lavatrici è relativamente basso.