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Prova dei condensatori per alta tensione

Capita spesso di dover intervenire su un apparato valvolare che presenta dei malfunzionamenti.
I componenti che più comunemente vanno fuori uso sono i condensatori, specie se si parla di apparati vecchi che impiegavano tecnologie non molto affidabili o condensatori di alimentazione (elettrolitici) che per loro natura sono sensibili alla temperatura ed hanno una vita abbastanza breve.

Test dei condensatori per alta tensione

Tali condensatori se misurati con un normale capacimetro sembrano perfettamente funzionanti, occorre misurare la corrente di fuga (la corrente che passa fra le armature) in condizioni simili a quelle di impiego, ovvero alimentando il condensatore con una tensione simile a quella a cui verrà sottoposto in condizioni di esercizio o, meglio, prossima a quella massima di funzionamento.
Occorre quindi un alimentatore adatto. E' difficile creare un tester universale, per via della incredibile varietà di condensatori che si trovano in commercio. Cercheremo di descriverne uno con un range di impiego il più possibile ampio.

Tester per condensatori ad alta tensione

Elenco componenti:
D1-D2= 1N4007
C1-C2=10uF 400Volt
R1=1MegaΩ 1 Watt R2= 100K 5 Watt
Questo tester per condensatori ha una tensione di prova che va da circa 0 Volt a 230 x 2 x radice quadra di 2. Quindi da 0 a 648 Volt.
Il circuito è costituito da un variac, ovvero un autotrasformatore regolabile, un duplicatore di tensione costituito da D1-D2-C1-C2, dalla resistenza di scarica R1 che serve per scaricare i condensatori C1-C2 nel caso volessimo abbassare la tensione di prova ed R2 che è una resistenza di limitazione.
Il funzionamento è il seguente: si ruota la manopola del variac fino a leggere sul voltmetro una tensione pari a quella a cui vogliamo eseguire la prova, poi si collega il condensatore (Cx).
Passerà un picco iniziale di corrente (carica del condensatore) poi la corrente dovrebbe tendere a zero (se il condensatore funziona correttamente).

Tester per condensatori ad alta tensione

Questo schema è una versione modificata del primo, vi è solo un voltmetro.
Il valore dei componenti è lo stesso del precedente. In questo caso giriamo la manopola del variac fino a che non leggiamo sul voltmetro la tensione di prova, poi colleghiamo il condensatore.
Nell'istante dell'inserzione il valore della tensione misurato dal voltmetro calerà bruscamente in quanto stiamo leggendo la tensione ai capi del condensatore che si suppone scarico, poi tenderà a salire in conformità con la curva di carica del condensatore fino al valore precedentemente impostato, nell'ipotesi che il condensatore funzioni correttamente.
Altrimenti, per effetto della corrente di fuga attraverso il dielettrico e la conseguente caduta di tensione su R2, la tensione si manterrà molto più bassa.

Resta da dire che il valore dei componenti non è critico, potete usare anche altri condensatori, vi consigliamo di riciclare magari quelli di un alimentatore per computer guasto, stando attenti a non metterli di valore troppo alto che produrrebbero dei picchi di corrente eccessivi sui diodi D1-D2, state attenti a mettere R1 ed R2 di potenza sufficiente altrimenti scalderanno troppo e si bruceranno.
Al posto degli strumenti potete usare un tester.

Attenzione: Non testare mai (è una cosa ovvia ma non si sa mai) i condensatori ad una tensione più alta di quella per cui sono fabbricati, questo li metterebbe invariabilmente fuori uso.

Attenzione: Il variac non è un trasformatore di isolamento ma un autotrasformatore, quindi non è elettricamente isolato dalla rete elettrica, quindi evitate di toccare i fili dopo aver alimentato il tutto.

NOTA: Non dimenticatevi MAI di scaricare i condensatori dopo averli provati. Basta togliere alimentazione e questi si scaricheranno tramite R1. Oppure costruitevi uno scaricatore con due pinzette a coccodrillo e una resistenza di valore abbastanza alto. In caso contrario potreste prendervi una bella scarica anche dopo giorni.